Come l’alimentazione influisce sul buonumore
Non solo soddisfa un bisogno primario, il cibo: a seconda di ciò che mangiamo il nostro umore può variare.
Le sostanze nutritive presenti negli alimenti, infatti, influenzano la fisiologia umana andando a svolgere precisi effetti sul corpo e sulla psiche.
Il nostro umore e il nostro stato emotivo sono regolati dall’equilibrio di neurotrasmettitori quali serotonina e beta-endorfine, ma il discorso va ben oltre il gusto e la piacevolezza.
Se è vero che mangiare il nostro cibo preferito ci mette di buonumore, è bene sapere che a contare sono anche altri aspetti: alimenti colorati e dal profumo gradevole stimolano il buonumore, ma anche la preparazione dei pasti conta.
Cucinare stimola relax e creatività, e così pure impiattare.
Se si apparecchia con cura, se di decora la tavola con un fiore o si mette un po’ di musica in sottofondo, poi, ecco che la colazione, il pranzo e la cena diventano momenti di gioia e di condivisione.
Ma in che modo i cibi migliorano l’umore, e quali sono gli alimenti da privilegiare?
I cibi che migliorano l’umore
Sono numerosi gli alimenti che “generano felicità”. Tra questi troviamo:
- i cereali integrali, la farina d’avena e i legumi, ricchi di vitamina B, acido folico e zinco ad azione antidepressiva ed energizzante
- le verdure a foglia verde, capaci di proteggere il sistema immunitario per via delle vitamine, dei sali minerali e dell’acido folico che contengono
- frutta a verdura fresche di stagione, ricche di vitamina C ad azione rigenerante (soprattutto se di colore giallo-arancione)
- frutti rossi che, ad effetto anti-aging, migliorano l’umore ma anche la concentrazione e la memoria (per via della serotonina)
- il rosso d’uovo, i formaggi freschi e i pesci grassi grazie al loro contenuto di vitamina D, che tiene alto l’umore
- noci, mandorle, semi di zucca, di girasole e di sesamo che, ricchi di magnesio, agiscono contro nervosismo e stanchezza
- castagne, alga spirulina, banane, ananas, riso e patate, ricchissimi di triptofano (stimolante del buonumore)
- il pesce azzurro, il cui omega-3 protegge la circolazione e migliora l’umore
- avocado, pomodori, miele, orzo e prugne, la cui vitamina B stimola la sintesi della serotonina
- la carne bianca e i frutti di mare, per via della capacità del selenio di combattere depressioni stagionali e metereopatiche
- il cioccolato fondente, un vero e proprio antidepressivo capace di stimolare la produzione di endorfine
Al contrario, bisogna evitare snack industriali e “cibo spazzatura”. E limitare il più possibile i cereali raffinati: meglio prediligere cereali integrali e carboidrati complessi, e non esagerare col caffè dal momento che la caffeina abbassa i livelli di serotonina nel sangue.
Il ruolo dello zucchero sull’umore
Sebbene i carboidrati stimolino la produzione di serotonina (a effetto rilassante e antidepressivo), alimentarsi di zuccheri non è la soluzione. All’alzarsi dei livelli di zucchero nel sangue (glicemia), il nostro corpo attiva un meccanismo di autoregolazione legato alla produzione di insulina: l’effetto benefico che i carboidrati semplici svolgono sull’umore dura pochissimo, e si innesca così una sorta di dipendenza, con l’organismo che “necessita” di quantità di zucchero sempre maggiori per vivere quelle stesse sensazioni.
Come rimediare all’eccesso di carboidrati? Consumando molte fibre, che ne rallentano l’assorbimento, evitando periodi di digiuno, abbinando in ogni pasto carboidrati complessi e proteine ed evitando (o limitando) l’assunzione di dolci a fine pasto.
L’alimentazione e la depressione
“Supporting the Modification of lifestyle In Lowered Emotional States” (“supportare il cambiamento di stile di vita negli stati emotivi deflessi”): è il metodo SMILES, basato sulla convinzione che l’alimentazione può influire sugli stati depressivi.
Uno studio condotto tra Australia e Nuova Zelanda ha coinvolto 67 persone con una diagnosi di depressione da lieve a severa: i partecipanti allo studio hanno dichiarato di consumare poche fibre, poca frutta e verdura, poche proteine magre e – al contrario – molti dolci e snack.
Cambiando la loro alimentazione per 12 settimane, hanno ottenuto un significativo miglioramento clinico.
Sostituendo il cibo spazzatura con proteine sane (provenienti da pesce, pollo, uova, noci, semi oleosi e carne rossa magra), legumi, cereali integrali, frutta e verdura, l’umore è infatti migliorato.
Dimostrando così tutta l’influenza che il cibo può avere sulla psiche.