Otite catarrale: cos’è e come curarla
Conosciuta come il “mal d’orecchio” tipico dei mesi invernali, l’otite di tipo catarrale o media, è una patologia che deriva da un’acuta infiammazione dell’orecchio medio. Molto frequente in età pediatrica, può in realtà colpire anche gli adulti. Ecco che gli esperti otorinolaringoiatri di Fisioclinic ti raccontano cosa si cela dietro i sintomi dell’otite catarrale, le sue cause e come curarla al meglio, per evitare una sua evoluzione in condizione cronica.
Otite catarrale, che cos’è
L’otite catarrale, detta anche media o effusiva, è una particolare condizione infiammatoria che colpisce la regione dell’orecchio medio. Più precisamente, quell’area posta tra la membrana del timpano e le strutture più interne dell’organo uditivo. Una vera e propria forma di congestione che si genera a causa di un’eccessiva presenza di muco nell’area che, nella panoramica di un intero processo infiammatorio alle vie aeree e respiratorie (ad esempio raffreddore, laringite, faringite, ecc), si trasforma in catarro denso, appiccicoso e abbondante, quindi difficile da mandare via. Il risultato di questo accumulo? Rossore e un elevato afflusso di sangue a livello auricolare, con la formazione di otite catarrale monolaterale (che interessa quindi un solo orecchio) oppure bilaterale (ad entrambi gli organi uditivi).
Perché l’otite catarrale interessa soprattutto i bambini?
L’otite catarrale colpisce soprattutto i bambini, ma non è raro che si possa sviluppare anche da adulti, in concomitanza con forti raffreddori e influenze. Nei bambini, l’otite catarrale trova maggiore sviluppo ed insorgenza per la presenza di motivi prettamente anatomici. Prima dei 2 anni, la tromba di Eustachio è infatti più corta e sottile rispetto a quella in età adolescenziale o adulta e mantiene, per questo stesso motivo, un’inclinazione differente. Un insieme di caratteristiche che rende più difficoltoso il deflusso del muco dall’orecchio medio alla rinofaringe. Se a questa condizione fisica si aggiunge poi la presenza di un sistema immunitario ancora in fase di formazione e rafforzamento, ecco spiegato il motivo che rende i bambini più soggetti al rischio di contrarre questo tipo di infezione ed infiammazione. Spesso i piccoli soffrono inoltre di problematiche a tonsille e adenoidi, che non è raro siano causa diretta della formazione di un’otite media.
Otite catarrale: i sintomi
Nonostante l’otite di tipologia catarrale non sia quasi mai una patologia da considerarsi grave, è bene comunque consultare con una certa tempestività il proprio medico curante o un otorinolaringoiatra, per scongiurare il rischio di complicanze e risolvere il dolore e senso di ovattato al meglio. Ecco i sintomi più diffusi dell’otite catarrale:
- Sensazione di muco e catarro nelle orecchie, simile ad un liquido che si muove senza fuoriuscire;
- Dolore all’orecchio;
- Arrossamento dell’orecchio, insieme ad un aumento della sua temperatura;
- Autofonia, sentire i rumori in maniera ovattata e con rimbombo;
- Pienezza auricolare, in parole povere orecchie tappate e intasate;
- Secrezione di muco dall’orecchio. Significa che la membrana del timpano è rotta o permeabile;
- Percezione del proprio battito cardiaco a livello auricolare.
C’è poi una sintomatologia più tipica che non sempre insorge, ma può essere comunque campanello d’allarme di fronte alla presenza di un’otite catarrale. Ne fanno parte: ingrossamento dei linfonodi di orecchie e collo; nausea, vertigini e problemi di equilibrio; acufeni, quindi percezione di ronzii; febbre e mal di testa; raffreddore e influenza; otorragia cioè sangue dall’orecchio.
Cause più diffuse dell’otite catarrale
Ecco una panoramica sulle più diffuse cause e fattori di rischio che portano all’insorgenza dell’otite catarrale, considerando che nella più parte dei casi, essa è una pura complicanza e conseguenza di patologie alla gola e alle vie respiratorie come raffreddore, sinusite, faringite, laringite, influenza. Per questo motivo, i mesi in cui si riscontra una maggioranza di casi di otite catarrale sono quelli invernali, quando cresce l’insorgenza di malattie da raffreddamento. Tra le più diffuse cause di otite catarrale ci sono quindi:
- Malattie da raffreddamento e infiammazioni alle vie aeree: raffreddore, sinusite, faringite, laringite, influenza;
- Allergie: l’otite catarrale può essere conseguenza di una reazione eccessiva del sistema immunitario a fronte dell’esposizione ad alcune sostanze come polveri, fumo attivo o passivo, piante, animali, ma anche cibo. In poche parole una reazione ad un’allergia;
- Malformazione congenita agli organi uditivi;
- Problematiche a tonsille e adenoidi;
- Rottura del timpano;
- Colesteatoma: una particolare forma di otite media cronica;
- Reflusso gastro-esofageo;
- Cancro del condotto uditivo o della rinofaringe;
- Infanzia.
Otite catarrale: diagnosi e cura
La presenza di otite catarrale può essere diagnosticata dal proprio medico di base che, solo qualora lo ritenesse necessario, può procedere alla prescrizione di una visita specialistica presso un otorinolaringoiatra, il quale opererà una più precisa fase di anamnesi ed esame obiettivo. Come funziona la visita volta alla diagnosi di otite catarrale? Il medico procede in prima fase all’osservazione diretta del condotto uditivo, per individuare un eventuale arrossamento della membrana del timpano, aumento della temperatura, o ancora rottura o permeabilità del timpano che favorisce la fuoriuscita di muco. Lo specialista si preoccuperà anche di procedere con la palpazione delle aree concomitanti l’orecchio, al fine di verificarne la dolorabilità e la presenza di altra sintomatologia caratteristica come ad esempio il gonfiore dei linfonodi.
Per quanto riguarda il suo trattamento, l’otite catarrale può essere risolta in base all’individuazione e cura di quella che è la sua causa scatenante. Se il disturbo è conseguenza di un’infezione batterica, il medico può indicare l’assunzione di antibiotici specifici, se la causa è invece virale egli procederà con la prescrizione di un trattamento farmacologico volto ad alleviarne gradualmente i sintomi e fluidificare il catarro da espellere. Se questo non fosse ancora necessario ad una corretta e completa guarigione dell’otite catarrale, lo specialista otorinolaringoiatra può procedere con la rimozione fisica del catarro dall’orecchio, attraverso l’utilizzo di una specifica strumentazione.
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